di Alessandro Tullio,
Docente di Programmazione e Controllo, Dottore Commercialista, Consulente Aziendale

I repentini e continui cambiamenti ambientali generano nelle direzioni aziendali l’esigenza di avvalersi di un valido ed efficiente sistema di controllo strategico.

Le imprese applicano i metodi di pianificazione strategica per interagire con l’ambiente e per valutare la sopravvivenza e lo sviluppo aziendale nel tempo.

Infatti, la pianificazione strategica agevola la direzione nell’adattare l’attività aziendale ai cambiamenti ambientali, con la definizione di programmi ed obiettivi in funzione delle risorse di cui si vorrà disporre. Inoltre, la pianificazione strategica impone alla direzione non solo una strutturata analisi e riflessione sugli eventi potenziali, ma la sollecita a definire obiettivi di medio e lungo termine che risultino vere e proprie sfide rispetto alla realtà consolidata.

Per i suddetti motivi, il processo di controllo strategico è uno strumento essenziale dell’attività manageriale poiché favorisce ed incentiva la ricerca di nuove opportunità, l’innovazione tecnologica e dei sistemi organizzativi, il coinvolgimento dei diversi responsabili operativi, diffondendo sia verticalmente che orizzontalmente la cultura della responsabilità per obiettivi strategici.

La realizzazione, quindi, della pianificazione strategica si presenta complessa e richiede non solo la disponibilità di informazioni di difficile ottenimento, ma anche la definizione e la valutazione di un piano coerente con le azioni da intraprendere e le risorse interne di cui si dispone, che, tuttavia, definisca le nuove prospettive strategiche dell’impresa in simbiosi con l’evoluzione ambientale e con le principali variabili esterne.

Le fasi fondamentali per una efficace pianificazione strategica  possono essere riassunte come di seguito descritto:

  • analisi dell’ambiente, dei mercati e dei concorrenti (QUADRO STRATEGICO)
  • la “missione” e gli obiettivi “chiave”
  • l’analisi SWOT
  • la “pianificazione” di lungo periodo e gli obiettivi strategici di medio periodo
  • il piano strategico (il business plan)

La fase n. 1 rappresenta certamente un passaggio fondamentale per la realizzazione di un piano strategico efficace e coerente.

L’analisi della catena del valore è fondata  sulla disaggregazione  dell’azienda nelle sue attività strategicamente rilevanti ed attraverso il monitoraggio delle attività della catena del valore la direzione potrà ricevere dettagliate informazioni circa la propria posizione competitiva rispetto ai principali concorrenti.

Le leve che creano valore in azienda sono essenzialmente quattro:

  • QUALITA’ DEL BUSINESS
  • QUALITA’ DELL’IMPRESA
  • QUALITA’ DELLA GOVERNANCE
  • QUALITA’ DELLA STRATEGIA

La sfida è, quindi, diffondere una corretta CULTURA della Creazione di Valore che integri le misure economiche con quelle strategiche, i risultati di breve periodo con prospettive di lungo, la soddisfazione degli azionisti con la soddisfazione degli altri stakeholder.

Oltre all’analisi della catena del valore è importante individuare le modalità con cui l’impresa può ottenere  vantaggi competitivi.

Uno strumento efficace per operativamente inquadrare le strategie da intraprendere è il QUADRO STRATEGICO.

Il Quadro Strategico, permette di fotografare lo stato attuale di mercato, consentendo di capire quali siano le aree di investimento della concorrenza e su quali leve strategiche concentrare l’attenzione.

E’ possibile riportare il Quadro Strategico in forma grafica come di seguito illustrato:

 

 

 

 

Nell’esempio riportato di un’azienda nel settore automotive, le principali leve strategiche riportate sull’asse delle ascisse sono:

  • Prezzo
  • Affidabilità del Prodotto
  • Finance
  • Delivery Time
  • After-sales
  • Brand
  • Prestazioni del Prodotto
  • Gamma Prodotto
  • WebSite
  • Special
  • Variety
  • Network

Queste leve vengono considerate fondamentali dall’amministratore delegato della società, dal direttore commerciale, dagli area manager, dal responsabile R&D, dai responsabili di Produzione, Acquisti, Finanza e Controllo.

Ognuno dei soggetti citati ha dato un punteggio (riportato sull’asse verticale) da 0 a 10 per ciascuna leva competitiva: un punteggio alto indica che l’azienda offre maggior valore ai clienti, al contrario un risultato basso significa limitata attenzione al valore.

Unendo i vari punti è, quindi, tracciabile la curva del valore: il quadro strategico, nell’esempio, mostra il posizionamento della curva del valore dell’azienda automotive (linea rossa) rispetto ai propri concorrenti (linea blu), evidenziando con chiarezza quali fattori competitivi prevalgono, agevolando la scelta della strada da percorrere per cercare di generare una crescita forte e redditizia e garantendo la possibilità di distinguersi dai competitor (“distinguished to not extinguished”).

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