di Alessandro Tullio,
Docente di Programmazione e Controllo, Dottore Commercialista, Consulente Aziendale.

Sarà stagnazione o recessione o addirittura depressione? Sarà una ripresa a V o a U o addirittura a L? Sono domande queste che oggi non trovano risposte certe né da esseri umani né da sistemi di machine learning. Eppure, le imprese hanno assoluto bisogno di progettare il loro futuro prossimo e quello remoto, hanno urgenza di riorganizzare le proprie strutture operative ed hanno l’obbligo di prendere decisioni competitive per la “sopravvivenza” propria e di tutto il mondo che le circonda.

La tecnologia certamente non garantisce la felicità, ma, fuor di dubbio, contribuisce notevolmente a facilitare il processo decisionale anche nell’ambito aziendale. Quel processo decisionale che, come scritto poc’anzi, deve stimolare le direzioni aziendali a definire i potenziali scenari futuri, considerando più opzioni, da quelle più ottimistiche a quelle più catastrofiche. E per realizzare al meglio quanto detto è necessario scrivere algoritmi, scriverli bene, portarli ad un alto livello di astrazione e poi customizzarli il più possibile, al fine di adattare i differenti possibili scenari alle esigenze ed alle aspettative della direzione aziendale.

Le tecniche di Intelligenza Artificiale applicate ai dati aziendali favoriscono il processo previsionale, per cui la vera sfida non è tanto avere accesso alla tecnologia e alle fonti dei dati, ma utilizzare la matematica al fine di generare concetti qualificati, epurati dagli aspetti emotivi.

Serve, in altri termini, investire su sistemi di Business Intelligence molto flessibili ed “user friendly” e con elevate possibilità di personalizzazioni, poiché, se tutte le aziende utilizzassero gli stessi algoritmi con le stesse fonti di dati e gli stessi gradi di rischio, si creerebbe uniformità di vedute, di decisioni e di prevedibilità illusoria. In altri termini, un autoreferenzialità che, in momenti difficili come quelli attuali, rischia di danneggiare irreparabilmente il processo decisionale aziendale.

A tale proposito diventa, quindi, fondamentale la formazione del personale aziendale all’utilizzo intelligente degli strumenti tecnologici, i quali devono permettere non solo il facile apprendimento, ma, soprattutto, la massima autonomia operativa.

Nella nostre aziende manca, spesso, la visione strategica e la capacità di modulare una visione d’insieme che tenga in considerazione i nuovi paradigmi aziendali e sociali, dati dalle trasformazioni tecniche, ma, soprattutto, da nuovi modelli organizzativi, di business e di riqualificazione delle competenze delle risorse umane che permettano un giusto equilibrio tra capitale umano e tecnologico.

Quindi, la sfida più difficile per le imprese non è solo sulle competenze, ma di carattere culturale, che vuol dire rimettersi in gioco e cominciare a ragionare in ottica manageriale. L’innovazione digitale, unitamente al momento di crisi che si sta vivendo, non forniscono solo nuovi strumenti di lavoro e non si limitano solo ad agire da leva per il cambiamento, ma impongono un ripensamento radicale del modo di stare sul mercato da parte di tutte le aziende: le aziende che non riescono a prevedere scenari diversi e ad adattarsi rapidamente all’evoluzione dei medesimi subiranno perdite di competitività tali da mettere a rischio la continuità aziendale.

E’ inderogabilmente tempo di “WHAT IF”!!!!!

Di seguito si mostra un esempio di applicazione di “what if” direttamente con l’utilizzo di Business Intelligence, volutamente riducendo e/o addirittura eliminando l’estrazione/acquisizione di fogli excel.

La legenda che segue, ripresa direttamente dallo strumento di business intelligence, dà le spiegazioni di alcune lettere utilizzate nelle visualizzazioni. Tra l’altro si notino le descrizioni degli scenari (S1, S2 e S3) con le scelte strategiche di What If (ad esempio S2 determinato riducendo i ricavi del 20% ed alcuni costi del 10%, mentre S3 considerando ricavi inferiori del 40% e i costi del 25%):

Con l’ausilio di una semplice ed intuitiva interfaccia grafica (GUI) sviluppata appositamente, è possibile inserire direttamente in business intelligence valori e/o percentuali che vadano a rettificare valutazioni precedenti di budget. Questo per permettere rapidamente di poter generare e modificare continui Forecast di breve e di medio lungo termine. Inoltre, è possibile sviluppare più modelli in grado di prevedere diversi scenari e di confrontarli tra loro.

Le due GUI che seguono mostrano sia per i ricavi che per alcuni costi variabili e per alcuni costi fissi il Forecast di 3 possibili scenari: previsioni con valutazioni ottimistiche (che non si discostano eccessivamente dal budget - Scenario 1), previsioni più severe (prospettive che tengono conto di un trimestre Q2 difficile, ma con una ripresa del business nei trimestri successivi - Scenario 2) e previsioni fortemente pessimistiche (supposizioni di una importante riduzione dei volumi di ricavi per tutti i 3 trimestri successivi – Scenario 3).

La Direzione e/o l’area Controllo possono modificare i valori sottoconto per sottoconto, con la comodità di inserire e modificare le righe che si desidera ed avere facilmente le nuove previsioni.

Gui dei Ricavi

Gui dei Costi

Una volta inseriti i valori previsionali nelIo strumento di business intelligence (possono essere inseriti e modificati sia in forma massiva che singole voci del piano dei conti), è possibile generare i vari modelli di Scenari, combinando i dati consuntivi ad oggi con quanto ipotizzato.

Di seguito vengono mostrate due visualizzazioni molto interessanti:

  1. la prima inerente i ricavi di competenza (si sottolinea come spesso sia complesso nelle società di servizi riportare i ricavi che esprimano mese dopo mese l’effettiva competenza e non solo il fatturato; nella società in esame, ciò è possibile poiché lo strumento di business intelligence utilizzato legge le “stringhe” delle registrazioni contabili appositamente strutturate per raggiungere l’obiettivo della competenza. Con un sistema simile si riesce anche ad impostare una previsione finanziaria, modellando la tesoreria aziendale).

  2. La seconda inerente i costi complessivi di competenza sia consuntivi che previsionali, raffigurati dai tre scenari diversi.

Inoltre, la visualizzazione mostra anche alcuni tiles, cioè elementi grafici, in grado di evidenziare con immediatezza lo scostamento dei valori tra dati consuntivi ed i 3 Scenari presi in considerazione.

Sensori Ricavi

Sensori Costi

Le modifiche apportate dai 3 Scenari vengono percepite da tutti i sensori e dalle diverse viste preconfigurate.

Infine, la visualizzazione del Conto Economico scenario per scenario, con la possibilità, anche, di confrontare quanto inserito manualmente da un utente con quanto calcolato automaticamente da un algoritmo di Machine Learning, che, basandosi sulla storicità ed eventuali trend presenti, può in maniera completamente autonoma o guidata eseguire delle previsioni di andamentale dei ricavi e dei costi.

CE Scenario 1 (sintesi)

CE Scenario 2 (sintesi)

CE Scenario 3 (sintesi)

Qual è il vero, rilevante vantaggio di poter concepire ed elaborare scenari/forecast differenti direttamente con uno strumento di business intelligence?

Certamente l’incertezza che permea ciascuno scenario richiede necessariamente una continua revisione in funzione degli eventi aziendali e socio/economico che si succedono; se ne deduce, quindi, che è un valore aggiunto irrinunciabile per le direzioni aziendali poter confrontare quotidianamente andamentali economico/finanziari consuntivi con valutazioni previsionali; valore che solo un sistema di business intelligence flessibile può garantire.

L’attività di previsione è, oggi più che mai, particolarmente utile per la guida delle imprese. Effettuare stime di natura quantitativa basate su altre informazioni quantitative è indispensabile per la conduzione aziendale per valutare in che modo la complessità dei fattori in gioco concorra a prendere decisioni mirate e tempestive.

Prevedere non significa tirare due dadi per “azzeccare” due numeri come se fosse un gioco d’azzardo!

Prevedere significa pianificare il futuro e prepararsi quotidianamente a simulazioni frutto di un attento lavoro di analisi dei dati, di valutazioni relative alla struttura aziendale e di target che si vuole ragionevolmente raggiungere.

Senza “What If” si viaggerà alla cieca!!!

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